Le canzoni di Sanremo: le pagelle (Parte 2)

Scritto da il 23 febbraio 2023

Ed eccomi qui con il secondo appuntamento delle pagelle per le canzoni di Sanremo 2023! Come ho già spiegato nel primo articolo di questa piccola serie in due puntate, so che Sanremo è già finito da un po’, però a me manca, e per tenere vivo l’hype ho deciso di fare delle mini recensioni delle canzoni che sono state protagoniste di questo Festival!

Stiamo andando in ordine di classifica, quindi nella prima puntata abbiamo coperto le prime 14 posizioni. Oggi ci occuperemo delle restanti 14 posizioni, arrivando così fino al 28simo classificato. Vi ricordo, comunque, la frase che riassume il mio pensiero su questo festival: questo Sanremo non ha “Sanremato” come gli altri Sanremo prima di lui hanno “Sanremato”.

Tenendo questo a mente, continuiamo con le pagelle!

Se poi domani – LDA: 6.

Una canzone che non è né brutta né spettacolare. Molto classica, molto orecchiabile, molto carina, ma anche molto dimenticabile. E facilmente. Se non passasse in radio mi dimenticherei come fa, perché di canzoni così ce ne sono molte nel mondo. Però, come prima partecipazione al festival, LDA se l’è cavata bene, anche perché è nella parte alta della seconda metà della classifica. Poi, questa è un’opinione molto soggettiva, quindi prendetela come volete voi, però LDA è tanto carino come persona. Ho avuto l’opportunità di conoscerlo per un’intervista, e mi porterò sempre nel cuore la sua gentilezza. Quindi sono di parte. Ma non abbastanza al punto di alzargli il voto.

Un bel viaggio – Articolo 31: 4.

Questa è una delle canzoni che purtroppo non è riuscita a entrarmi nel cuore. Si, carino il messaggio, carino il fatto che loro si vogliano bene come due fratelli, che abbiano una storia decennale alle spalle però… Purtroppo a me non interessa. Forse il ritornello mi ha un po’ smosso il cuore durante la finale, però forse era il vino che avevo bevuto a cena che faceva finalmente effetto sui miei condotti lacrimali. Molto dimenticabile, potrei aver vissuto il resto della mia vita senza sentire questa canzone e non ne avrei sentito la mancanza.

Furore – Paola & Chiara: 10.

Loro le regine indiscusse di questo Festival. Sono rimaste fedeli al loro stile musicale e ci hanno regalato un pezzone. Alcune persone si sono lamentate del fatto che sia troppo anni ’80, ma è proprio questo il bello della canzone. E poi loro sono anche le uniche che hanno portato una scenografia con una coreografia, rendendo il tutto ancora più interessante. Dopo il loro ritorno mi sorge spontanea la domanda: come abbiamo fatto a sopravvivere, come paese, per ben 10 anni senza di loro? Spero che, d’ora in poi, non dovremmo farlo mai più. Concludo dicendo che questa, all’Eurovision, avrebbe fatto faville.

Terzo cuore – Leo Gassman: 5 e ½.

La mano di Riccardo Zanotti in questo testo si sente tantissimo, perché ci ho ritrovato quei piccoli easter egg che rendono le canzoni dei Pinguini Tattici Nucleari così care al mio cuore. Ma, purtroppo, il mio apprezzamento per la canzone si ferma al testo. La melodia non mi è entrata in testa, e l’unico momento che ricordo è l’hook del ritornello in cui viene detto il titolo. And that’s it. Posizione in classifica abbastanza meritata, perché come canzone non mi ha fatto né caldo né freddo.

Duemila minuti – Mara Sattei: 8.

Arriviamo, adesso, a una delle posizioni che mi hanno fatto più soffrire in questo Festival, coincidenti con una delle canzoni che ho rivalutato al terzo ascolto, e che mi è entrata nel cuore. Musica e testo mi sono entrati in testa e non ne escono più. Mara, poi, ha dimostrato di avere una voce davvero molto bella, ottima per il tipo di canzone che ha portato. La posizione in classifica era davvero non meritata, visti i tipi di canzoni che sono arrivate più in alto. Però qui mi fermo, non voglio beccarmi alcun tipo di denuncia. Duemila minuti, sarai per sempre amata da me – e dal popolo italiano, vista la sua posizione nella classifica di Spotify!

Non mi va – Colla Zio: 7 e ½.

Altro boppone che mi ha lasciato davvero sorpresa. Funziona, però, a mio parere, molto meglio in radio che dal vivo, e vi spiego subito perché: l’autotune ha devastato questo paese! E non è solo quello il problema! La produzione della canzone rende al massimo quando viene ascoltata così come intendeva il collettivo – so che non vogliono essere definiti come una band – quando l’ha registrata. Forse l’arrangiamento con l’orchestra non l’ha fatta brillare come doveva. Però la canzone è un bop. E poi, non possono non menzionare il fatto che i Colla Zio sono come i One Direction, con l’unica differenza che loro slay-ano. Speriamo non facciano la stessa fine di quella band di omini inglesi.

Lettera ventidue – Cugini di Campagna: 7 e ½.

Altra rivelazione di questo Sanremo, mi hanno regalato una hit che non lascia l’anticamera del mio cervello da quando l’ho sentita la prima volta. Loro, d’altronde erano i miei capitani nella seconda squadra che ho creato per il Fantasanremo, e non me ne sono affatto pentita. Il testo è stato scritto da La Rappresentante di Lista, e si sente. Le loro voci, a mio parere, erano perfette per il tipo di canzone che hanno portato poi. La canzone sta spopolando tantissimo sui social, e sono davvero contenta perché merita. Mi dispiace solo che nella serata cover non ci abbiano regalato momenti di altissimo trash italiano portando Zitti e buoni dei Maneskin, io ci speravo tantissimo. Voglio concludere il discorso con questa massima: i Cugini di Campagna non finiranno mai, perché il membro più anziano viene sostituito ciclicamente con uno più giovane; diventeranno un concetto, molto presto, smettendo di essere semplicemente una band.

Mostro – Gianmaria: 6.

Uno dei giovani di questa edizione, che ha portato una canzone che non mi è dispiaciuta, anche se non l’ho più ascoltata da che è finito il festival (mea culpa). Lui, come persona, mi piace davvero tanto, ho visto alcuni video compilation su Twitter e altri social, e lo trovo davvero una persona adorabile. La canzone, però, non mi è rimasta, anche se mi è rimasta la sua capacità di stare sul palco – soprattutto durante la performance durante la finale del Festival. Forse devo dare una chance alla sua musica. Mi dispiace sia arrivato così in basso in classifica, i giovani bistrattati da Sanremo quasi quanto le donne.

Vivo – Levante: 7.

Molte fan della cantante hanno trovato la canzone brutta, mentre a me è piaciuta. Forse perché è arrivata dopo una lunghissima serie di ballads, nel corso della seconda serata, e avevo bisogno di qualcosa che mi svegliasse come ha fatto lei. Forse perché il testo mi è piaciuto molto, e ho colto subito le metafore e il messaggio nascosto. Forse perché mi ha anche regalato un meme featuring Elenoire Ferruzzi. Qualsiasi sia il motivo, sono davvero oltraggiata dalla sua posizione in classifica, perché è davvero troppo bassa. Lei meritava almeno la Top15. E poi, posso dire? Ha fatto molto di più Levante con la sua canzone che Chiara Ferragni con il suo monologo imbarazzante durante la prima serata. E qui mi fermo.

Polvere – Olly: 7.

Altra boppone che, purtroppo, è stato bistrattato in favore di altre canzoni che meritavano molto meno. Non posso esprimermi sul cantante perché, ahimè, oltre alle esibizioni di Sanremo, non so quasi nulla di lui. So, però, che mi ha fatto svegliare quando era sullo schermo, e tanto mi basta. Sorge spontanea la domanda: ma cosa hanno gli italiani contro la musica che fa ballare? Vi giuro che una canzone per essere bella non deve per forza essere una ballad che ti fa cadere le baccia!

Sali – Anna Oxa: 4.

Anna Oxa e il suo team di comunicazione hanno regalato moltissime perle durante la settimana di Sanremo – e continuano a regalarne – con i loro post ripicca/risposta alle critiche. Peccato che la canzone non ci sia riuscita. Era, per usare parole leggere, un polpettone. Non ascolterei questa canzone di nuovo, nemmeno se mi offrissero del denaro per farlo (anzi, forse in quell’occasione si, però lo farei molto controvoglia). Le urla/acuti di Anna Oxa mi accompagneranno nel corso dei miei terrori notturni per molto tempo a venire.

Stupido – Will: 6.

Era il preferito di una mia amica, ma purtroppo la sua canzone non mi ha lasciato granché. Molto dimenticabile anche lei, anche se mi dispiace tantissimo per la sua posizione in classifica. Utilizzerò questa sezione della pagella per dire una cosa che mi preme da che ho visto il Festival: ma cos’hanno tutti – Sanremo compreso – contro i giovani? Qual è il senso di inserirli all’interno della gara se poi devono bistrattarli così? Non possono dirmi che le canzoni dei giovani erano peggio di quelle dei big, perché non è assolutamente vero. Perché metterli ad esibirsi alla fine, poco prima della chiusura del televoto? A questo punto fate solo Sanremo Giovani e lasciateli “crescere” prima di invitarli al Festival, in modo che possano farsi conoscere da un pubblico che poi li voterà. Momento sfogo finito.

Egoista – Shari: 8-.

Questa è la canzone, tra quelle dei giovani, che mi è piaciuta di più. Non era niente di groundbreaking, né tantomeno perfetto, però ha grattato quella parte del mio cervello che aveva bisogno di essere grattata, e quindi adesso mi piace. Spiace tantissimo che sia arrivata in questa posizione in classifica, quando posso darvi almeno 3 o 4 nomi di canzoni che erano molto peggio di questa eppure si ritrovano in posizioni molto più alte. Vabbè, varrà lo stesso discorso che ho fatto per Will. Shari, avrai sicuramente il tuo tempo di brillare. La tua canzone mi è piaciuta moltissimo.

Cause perse – Sethu: 7++.

Il nome di questa canzone, in retrospettiva, sembra davvero tutto un programma, considerando come è finita la situazione per Sethu. Eppure la canzone è davvero un boppone esagerato, io l’ho rivalutata dopo il secondo ascolto, e mi ha tenuta sveglia dopo le interminabili ballad che ci hanno portato alcuni dei Big in gara. Ripeto il discorso che ho fatto per Will e Shari senza ripeterlo effettivamente. Menomale che Sethu ha preso la cosa con filosofia, e l’ha buttata sul ridere. E poi, voglio ricordare a tutti che l’anno scorso l’ultimo era Tananai. E abbiamo visto tutti cosa lui è riuscito a fare nel corso di un anno. A Sethu io auguro il meglio.

E siamo arrivati alla fine di questa seconda – e ultima – parte delle pagelle!

Ovviamente, devo ricordarvi che queste sono le mie opinioni personali, quindi non prendetevela troppo.

Ci ritroveremo l’anno prossimo con un’altra edizione di Sanremo, e altre canzoni da valutare. Nel mentre, magari, riuscirò a far valere la mia proposta per allungare il festival a 2 settimane, invece che solo 5 giorni.

Ilaria Canevara

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