Grammys: le pagelle!
Scritto da redonion il 10 febbraio 2023
La notte più importante del mondo della musica si è conclusa alle 6 del mattino di Lunedì 6 Febbraio 2023. Parlo dei Grammys, ovviamente, che si sono tenuti a Los Angeles, a partire dalle 21:30, con una cerimonia che è durata quasi 9 ore (una cosa illegale, a mio parere).
Potevo mai perdermi la cerimonia degli Oscar musicali? Ma ovviamente no! E allora, armata di coraggio, Fanta, popcorn al microonde e la voglia di chi ama Taylor Swift più di qualsiasi altra cosa al mondo, mi sono seduta alla mia bella scrivania alle 20:00 e mi sono alzata dalla stessa alle 06:00. Un mix di emozioni fortissimo (e non tutte sono buone), tante risate, tanti commenti, tanti problemi per trovare un link funzionante. Sono sopravvissuta e con tre ore di sonno addosso (alle 09:00 stavo stendendo i panni) mi sono detta ‘e perché non ci scrivo una recensione?’.
E quindi, sulla falsariga di uno dei miei Tiktoker preferiti, adesso recensirò qualcosa, visto che sono così brava a fare le recensioni (non preoccupatevi, il Librilary torna prestissimo!!). Oggi vi beccate una recensione della 65sima cerimonia dei Grammys. E lo farò facendo delle PAGELLE, a modo mio!
Partiamo subito.
La cerimonia pre-Grammy televisivi: 5 ½
Iniziata alle 21:30 – sono stati precisi, devo essere onesta – è finita intorno all’01:00 di notte. Nel corso di questa cerimonia sono stati assegnati ben 80 premi, che rientrano nelle categorie che non vengono mostrate in televisione. Nel corso della cerimonia vera e propria, infatti, sono stati assegnati meno di 15 premi. Un dubbio sorge spontaneo: a cosa serve avere una cerimonia in TV, visto che la maggior parte dei premi viene comunque assegnata quando nessuno guarda questa cerimonia?
In più, questo evento è un po’ deludente, perché – dato che hanno 80 premi da assegnare, per Dio! – viene fatto tutto di fretta e i poveracci che vincono non hanno nemmeno il tempo di godersi la vittoria e fare un bel discorsetto che subito vengono cacciati dal palco. Le performance musicali, sebbene interessanti, sono troppo lunghe e dopo un po’ stancano.
5 ½ perché comunque poveracci quelli che vincono e non vengono minimamente calcolati dagli altri, tutti troppo concentrati sulla cerimonia che va in onda sulla CBS. Diciamo un voto di consolazione. È intelligente ma non si applica.
La cerimonia dei Grammy veri e propri: 3.
Spiace signori, il voto deve essere basso. Troppa noia, troppa pubblicità. Ma vi pare che ci siano state 32 (le ho contate) pause pubblicitarie? Si vedeva una performance, si assegnava un premio e si andava in pubblicità. E chi sei, la Mediaset?!
Nemmeno le performance pazzesche che hanno messo su i vari artisti coinvolti sono riuscite a tenere viva la mia attenzione; se non fosse stato per le poche categorie di cui mi importava davvero, mi sarei addormentata con la testa sulla tastiera del computer, combinando qualche danno.
3, insufficiente. È un voto di incoraggiamento, magari l’anno prossimo migliorano. Non credo, ma ci spero.
I popcorn che ho mangiato: 10.
Ragazzi, credo di aver trovato il modo perfetto per fare i popcorn al microonde senza lasciarne la metà crudi (?) o rischiare di bruciare tutta la busta nel tentativo di farli scoppiare tutti. Contattatemi in privato se volete saperlo, comunque sono stati davvero perfetti, soprattutto nell’ora di spacco tra la pre-cerimonia e la cerimonia vera e propria.
Passiamo, adesso, ai BIG che erano presenti – gli unici motivi per cui mi sono collegata e sono rimasta sveglia, insomma.
Beyoncé: 9.
Regina indiscussa della serata, ha finalmente battuto il record per il maggior numero di vittorie nella storia del programma, con ben 32 Grammys a suo nome. Certo, le manca ancora quella che merita più di tutte, ovvero Album dell’Anno, però almeno ogni suo album ha vinto un Grammy e questo è quello che conta.
È arrivata in ritardo, ma che le vuoi dire? È Beyoncé, può fare quello che vuole.
È il momento in cui ha vinto il Grammy che la fa ufficialmente passare alla storia; si è commossa, ringraziando suo zio e la comunità LGBTQ+ che l’hanno ispirata a creare Reinassance – un po’ mi sono commossa anche io.
Le ho tolto un punto perché non mi piaceva il vestito, dopo gli immensi serve che ci ha regalato nel corso dell’era di Reinassance.
Quindi 9, eccellente.
Adele: 5.
Ragazzi, perdonatemi, lei mi sta antipatica. Mi sa proprio di quella snob assurda che ti ride in faccia quando ti vede in metropolitana; o peggio, di quella che ti riprende col cellulare nel corso di un momento abbastanza imbarazzante, e poi ti pubblica su TikTok per fare i big likes.
Non so, mi da queste vibes. Non è una cosa molto professionale da dire, però è l’impressione che mi dà.
Adesso, passo ai commenti tecnici, dopo essermi tolta questo sassolino dalla scarpa: l’album con cui è stata nominata – 30 – assieme al singolo – Easy on Me – non è niente di speciale. Le canzoni sono tutte uguali, troppo lunghe, noiose, i testi sono banali, il sound è trito e ritrito. È come se Adele si fosse fossilizzata su un unico sound all’età di 21 anni (notate il gioco con il nome dell’album che l’ha resa famosa?) e non abbia mai più avuto un’evoluzione. È Adele, quindi era ovvio che non sarebbe andata via a mani vuote, però… non meritava il premio. Non mi dispiace nemmeno ammetterlo.
5 perché comunque ha una bella voce, però oltre a questo non mi spingo. Lei si applica, ma purtroppo non è intelligente.
Harry Styles: 8 ½.
Il grande vincitore della serata che mi ha spiazzato perché si è portato a casa sia Best Pop Vocal Album (me lo aspettavo) e Album of The Year (non me lo aspettavo) – tra l’altro il premio è stato annunciato da una sua fan abbastanza attempata, e so che la cosa gli è piaciuta moltissimo, visti i suoi trascorsi (per info contattatemi in privato).
Sono contenta che abbia vinto, anche se devo ammettere che io speravo vincesse Beyoncé (sempre dalla parte delle donne). Però, ha avuto una reazione molto carina (discorso socialmente impedito a parte), e niente, mi sono sciolta a vederlo accettare il premio.
Ora passo alle note dolenti.
L’outift indossato sul Red Carpet (tenuto addosso per 10 minuti letterali che gli sono serviti per camminare, fare le foto ed entrare a cambiarsi???) era orrendo. Non riesco a trovare delle note positive, perché quella tutina era un pugno all’occhio e al buon gusto. Il suo stilista dovrebbe guardarsi allo specchio e farsi due domande.
La sua performance: erano nervi, era palesemente nervoso e in soggezione, perché non si esibisce molto spesso a premi di cotanta importanza, davanti a una selezione delle persone più importanti del mondo della musica; però non posso sorvolare sulle steccate che ha tirato nel corso della canzone (che poi a me piace anche!!!). Credo che l’outfit indossato nel corso della performance fosse riciclato da Poundland, fatto di stelle filanti un po’ scadenti, ma da lui me lo aspetto. Quello che invece non mi aspettavo era che si mettesse a ballare, e la cosa mi ha sorpresa in positivo, bravo Harry! Però, forse, la piattaforma che girava non è stata la migliore delle idee – visto che stava per accopparsi da solo all’inizio – e i ballerini vestiti come se venissero da una gita al Walmart più vicino stonavano accanto a lui (ma forse era proprio questo l’intento).
Qui lo dico e qui lo nego: gli è stato rubato il premio Record Of The Year per As It Was (anche se adoro anche About Damn Time di Lizzo).
Facendo la media tra tutte queste cose, esce un bell’8 ½, onesto. Quando si vestirà meglio con tutti gli outfit, gli alziamo il voto.
Taylor Swift: 8 ½ .
Come potevo non nominare la mia regina? L’ho lasciata per ultima tra i big – ce n’erano anche altri ma io ho parlato solo di quelli che contano qualcosa.
Parto con le note dolenti: l’outfit, che era bello, però strano da alcune angolazioni. Quando stava ferma era perfetto, infatti in foto ne sono ossessionata; quando camminava in giro per parlare e salutare tutti, invece, diventava strano. Non so come altro descriverlo. Avrei preferito, poi, i capelli sciolti, visto che adesso ha una chioma che mi fa invidia. Trucco e accessori perfetti, niente da aggiungere.
Passo, poi, all’episodio che mi ha rovinato la serata – l’ha rovinata a tutti quelli che guardavano la cerimonia, in realtà: la sua perdita nella categoria Song of The Year, dove era nominata con la sua All Too Well (10 Minutes) (Taylor’s Version), la versione integra della sua canzone del 2012, riregistrata nel 2021. Nessuno in quella categoria meritava di vincere più di lei, soprattutto tenendo conto che il premio si concentra sulle capacità cantautoriali di chi è nominato. Taylor è LA cantautrice di questo secolo, e non vederla riconosciuta in questa categoria (dopo ben 6 nominations perse negli scorsi anni) mi fa venire l’amaro in bocca.
Passiamo, però, alle note molto positive: non è cosa strana per Taylor essere la celebrità che più di tutti si diverte alle cerimonie di premiazione. Balla, canta, applaude, esulta, interagisce con tutti, si ubriaca, fa le standing ovation… è davvero un piccolo puntino luminoso in una folla di persone che paiono annoiarsi durante le cerimonie.
E poi, ragazzi, lei è davvero una persona molto educata e solidale nei confronti dei suoi colleghi: è l’unica che si alza durante le performance, che le balla tutte (anche se non conosce le parole delle canzoni) e che applaude e fa standing ovation per chiunque vinca (anche se la battono in una categoria in cui era nominata).
8 ½ perché l’outfit ha un po’ rovinato il tutto, e perché purtroppo non l’ho vista vincere.
Gli Haylor: 10.
Un giorno forse vi racconterò la storia della coppia che mi ha alterato la chimica celebrale a partire dal 2012. Non è questo il giorno.
Harry Styles e Taylor Swift hanno interagito tra di loro, hanno parlato per un minuto, si sono abbracciati, lei gli ha sempre fatto standing ovation, ha ballato su As It Was, si sono dati un fist-bump… La mia vita è completa.
10, anche per la me di 10 anni fa che li difendeva su Twitter dalle fan pazze e disoccupate di Harry Styles.
I membri della Recording Academy: 2.
È ora di rinnovare questo gruppo, composto da persone che purtroppo sono rimaste ferme a 50 anni fa quando in termini musicali. Ne ho abbastanza di vedere dei vecchi che votano per dei vecchi. O cambiamo completamente la modalità di assegnare i premi, o cambiamo chi sceglie a chi vanno, perché un altro anno così non lo reggo.
2, incommentabili per certe scelte fatte.
L’esperienza in generale: 7.
Sono troppo vecchia per fare le nottate in bianco, anche se si tratta di Taylor Swift e Harry Styles. E adesso che arriva Sanremo che si fa? Si prega.
Le mie pagelle: 9 ½ .
Per l’impegno. E anche perché ho ragione.
Ilaria Canevara