L’apparizione dei Santi (Francesi) sul palco.

Scritto da il 9 febbraio 2023

L’avevo detto nell’articolo in cui ho parlato della loro vittoria a X-Factor e ho mantenuto la parola.

Non appena sono stati messi in vendita i biglietti per il concerto dei Santi Francesi a Napoli, location Duel Club a Fuorigrotta per essere precisi, mi sono collegata come una fan impazzita su TicketOne e ho acquistato senza indugi i biglietti. Non ero stata così veloce nemmeno per Harry Styles (ma, ehy! avevo detto che sarei stata una groupie con loro e così è stato!!).

Il concerto dei Santi si è tenuto il 28 di Gennaio, un Sabato sera. Sul biglietto c’era scritto che sarebbe iniziato alle 21. Io, da brava ragazza groupie, mi sono presentata fuori dalla discoteca alle 19:00, dopo una modestissima cena al McDonald (non mangiavo al McDonald da più di 4 anni, credo).

Come ogni groupie che si rispetti, sarei dovuta stare sotto al palco, ma da donna lungimirante quale sono, mi sono posizionata sapientemente su uno dei balconcini a lato del palco, proprio vicina ai ragazzi della sicurezza (che mi hanno raccomandato di non oltrepassare una certa linea) e mi sono goduta la scaletta pre-concerto che ci ha preparato la discoteca (hanno passato anche Harry Styles, in mio onore, sono sicura).

I ragazzi sono stati puntualissimi: alle 20:59 le luci si sono spente, e il logo della band si è illuminato (i colori si sono alternati nel corso della serata, dal rosso, al viola, al giallo, al rosa, all’azzurro che ha chiuso il concerto).

Alle 21:00 era partita la prima canzone in scaletta. La sala era piena. Tutti erano carichi. Tutti cantavano.

Non posso negare che ogni volta che vado a un concerto, vivo sempre la stessa esperienza: capita molto spesso che i cantanti (le persone famose in generale) li veda sempre in video, in televisione, comunque sempre veicolati grazie a uno schermo; quando poi le luci si spengono, e i cantanti salgono sul palco, mi rendo conto che sono delle persone reali, in carne e ossa. A volte piango. Ho pianto al concerto dei Santi, per vari motivi.

Il concerto è durato 1 ora e 15 minuti esatti, e se stessi qui a raccontarvi tutto, non finirei mai, perché davvero le emozioni che ho provato quella sera sono difficili da replicare. Vi darò, come sono solita fare, dei momenti veramente indimenticabili di quella sera, parliamo per highlights.

La prima highlight che devo darvi dal concerto è sicuramente l’energia di Ale, il main vocalist del gruppo: è un animale da palcoscenico, la musica gli scorre nel sangue; è assolutamente ipnotico da guardare, ti fa venire voglia di saltare e ballare come lui. Se non fossi stata bloccata accanto a quelli della sicurezza, l’avrei fatto.

La seconda highlight è Mario, il secondo membro della band, musicista e producer: la sua presenza è ovunque nella musica dei Santi, sia con la sua voce che con il suo talento da strumentista. Ha meritato tutti i cori da stadio che gli abbiamo dedicato.

La terza highlight è anche la mia cosa preferita in assoluto dei concerti: il pubblico. L’energia del pubblico era pazzesca. Quando cantavamo le canzoni dei ragazzi, le nostre voci andavano a formare un coro pieno di emozioni, perché la musica è il linguaggio universale che ci aiuta a tirare fuori le emozioni. Andrò ad unire l’altra highlight in questo stesso punto, perché è strettamente interconnessa a questa: il volto di Ale e Mario quando sentivano le nostre voci che gli cantavano le canzoni scritte di loro pugno.

Niente riuscirà mai a togliermi dalla testa la luce che aveva Ale negli occhi mentre ci sentiva cantare il ritornello di ‘Cartapesta’, la mano sulla bocca quasi a nascondere la sua incredulità, le occhiate che lanciava a Mario.

Molte poche volte nella mia vita mi sono emozionata come in quei piccoli momenti.

Altra highlight è stato anche il silenzio nella sala quando Ale è sceso nel pubblico per cantare ‘Pagliaccio’, con le persone sedute intorno a lui. Un momento intimo e vulnerabile, in cui ha messo in luce tutte le fragilità che il testo della canzone evidenzia; il tutto, poi, amplificato dal silenzio che lo circondava, interrotto solo dalla sua voce e dal piano. Avevo ascoltato quella canzone centinaia di volte prima di andare al concerto, eppure non l’aveva compresa appieno come ci sono riuscita quella sera.

L’ultima highlight che vi voglio mettere in luce, poi, è la loro musica. Sarebbe potuta essere la prima, ma prima volevo mettere su carta (o meglio su documento Word) tutte quelle piccole cose che mi hanno colpita durante il concerto. Quindi la metto adesso: la musica dei Santi Francesi è bella, e non lo dico perché mi piacciono come band. La loro musica è proprio oggettivamente bella.

Che si tratti di una cover, o di una canzone originale, la musica dei Santi è bella. Anzi, bellissima (si può dire santa?).

La produzione, i testi, la voce di Ale, i messaggi che si celano dietro anche la più banale delle frasi: tutto l’insieme riesce a ‘grattare’ una parte molto particolare del mio cervello, rendendola un qualcosa che riuscirei ad ascoltare a ripetizione senza stancarmi mai. Congratulazioni ai Santi Francesi, perché questo risultato l’hanno raggiunto solo Taylor Swift, Phoebe Bridgers, Harry Styles e le Blackpink (tutti generi abbastanza diversi tra loro, ma io sono una ragazza dalle mille sfaccettature).

E poi, come ultima chicchetta, vi dico quest’ultima cosa: i Santi Francesi sono stati approvati anche da mio padre, che era al concerto, anche se lo ha ascoltato comodamente dalla zona riservata al merch ufficiale. Quando è finito si è premurato nel farmi l’elenco di tutte le canzoni che gli erano piaciute.

La depressione post-concerto mi ha colpita come un mattone caduto dal quinto piano, ed è iniziata appena sono uscita fuori dalla sala del Duel Club. Infatti, per sentirmi meglio, sono arrivata fino a Via Tasso per comprarmi un cornetto pieno di Nutella, che mi ha riempita ma non ha curato i miei dispiaceri. Solo un altro concerto dei Santi riuscirà a farlo (quindi, ragazzi, se mi leggete, vi prego album e tour che io vengo prima di subito!!).

Sai che il mondo va avanti anche senza di me?” recita l’hook della loro canzone più famosa, che li ha anche portati alla vittoria di X-Factor 2022. Il mondo della musica, invece, non potrà più andare avanti senza di loro. Io, sicuramente, non potrò farlo.

Ilaria Canevara.

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