IL LIBRILARY : LA TETRALOGIA MEDIEVALE DI KEN FOLLETT
Scritto da redonion il 30 gennaio 2023
Benvenuti in una nuova puntata del Librilary, l’unica rubrica sui libri che conta davvero, dove io recensisco i libri che, più fra tutti, mi hanno alterato in modo permanente la chimica celebrale. Mi presento, sono Ilary, l’autorità superiore ad RPZ – Radio Punto Zero in materia di libri da consigliare, leggere e recensire.
Il Librilary – il nome è stato affibbiato dal mio compagno di programma, Cesco – è appunto la rubrica in cui vi consiglio qualcosa da leggere, qualcosa che vale la pena, perché è piaciuto a me. Ovviamente le opinioni sono tutte personali, quindi nessuno si arrabbi!
I primi due appuntamenti del Librilary sono stati con due saghe che mi hanno accompagnata nel corso della mia crescita, rendendomi la lettrice che sono oggi (se no li avete letti ancora, fatelo). L’appuntamento di oggi, invece, riguarda una saga che mi ha accompagnata nel corso della mia crescita, però forse me l’ha anche bloccata in qualche modo.
Sia questa saga, sia il suo scrittore sono dei chiodi fissi nella mia mente, e ho riletto tutti i libri almeno una volta nel corso della mia vita – anche perché, a mio avviso, la rilettura di qualcosa porta sempre a qualcosa di nuovo.
Senza ulteriori indugi, vi svelo il nome dello scrittore in questione: Ken Follett. Molto famoso, molto bravo. Personalmente lo adoro, al punto da averlo portato per la mia tesina all’esame di maturità, senza curarmi del programma di letteratura che avevo studiato davvero (aveva senso all’epoca, ve lo giuro).
I libri di cui vi parlerò oggi fanno parte di quella che io, affettuosamente, chiamo la Tetralogia Medievale. In tutto sono 4, e non sono stati rilasciati in rapida successione, come avviene di solito per le saghe. Adesso vi spiego perché.
Il primo libro è I pilastri della terra, uscito in Italia nel 1990; il secondo è Mondo senza fine, uscito in Italia nel 2007; arriva poi La colonna di fuoco, uscito in Italia nel 2017; infine, è arrivato Fu sera e fu mattina, uscito in Italia nel 2020. I libri fanno tutti parte della stessa serie? Si!
La loro particolarità è che, la storia narrata in ognuno di questi libri, avviene esattamente 200 anni dopo quella del libro successivo. Quindi, il primo libro è ambientato nell’Inghilterra medievale del 1100, il secondo in quella del 1300, il terzo in quella del 1600. Particolarità del quarto libro, quello uscito nel 2020, è che è un prologo alla storia che inizia nel primo libro (quindi io consiglio sempre di iniziare dal primo uscito, in ordine cronologico).
Andiamo con un po’ di incipit: la storia dei romanzi tutti, ruota intorno alla cittadina fittizia di Kingsbdirge; vi si intrecciano, poi, tra parentele, antenati, eredi e chi più ne ha più ne metta, le storie di diverse famiglie e diversi personaggi, tutti molto diversi da loro, e tutti mossi da interessi diversi (sia personali sia superiori – e si, per superiori intendo di chiesa). Protagonista un po’ immortale in tutto ciò (un po’ come la cupola del Brunelleschi a Firenze) è la cattedrale di Kingsbridge, che riesce a smuovere un po’ la trama di tutti e quattro i libri, anche se in ogni libro ciò avviene per un motivo diverso. E qui mi fermo, altrimenti dico tutto.
Quali sono i motivi che mi hanno portata a parlarvi di questi libri? Questi, più di tutti, fra i libri che amo con tutto il mio cuore, sono proprio quei classici libri su cui non avrei mai scommesso due euro – sembrano i classici libri che leggono i vecchi burberi.
E invece! Qui accade l’opposto, perché l’amore che ho per questi libri lo devo proprio al vecchio burbero per eccellenza: mio padre! Da sempre un grande fan di Ken Follett, aveva acquistato entrambi i primi due libri, e io li avevo visti quando ero molto piccola, e essendo una di quelle bambine prodigio che leggeva qualsiasi cosa avesse a tiro, sono finita col leggere anche quelli.
Forse li ho letti quando ero troppo piccola – e forse questi sono i libri che più di tutti mi hanno alterato la chimica celebrale. Mi chiedete perché? Il romanzo storico è, adesso, uno dei miei generi preferiti.
Quindi, il primo motivo per cui vi consiglio questa tetralogia è che è un romanzo storico molto ben fatto, perché Ken Follett sa fare il suo mestiere: fa le sue ricerche, parla con tantissimi storici, riesce a combinare la realtà con la finzione in maniera eccelsa, fondendo così bene i suoi personaggi nel mondo reale che alla fine ti domandi se, in fondo, non siano esistiti anche loro e Ken Follett si sia imbattuto nelle loro biografie per caso, decidendo di regalarcele in maniera romanzata.
Il secondo motivo per cui questi libri sono da leggere è sempre legato alla storia: sono un dipinto molto vivido di quella che era la vita nell’Inghilterra medievale, partendo dal 900 (con il libro prequel) e arrivando all’Inghilterra del tardo 600, con i pellegrini che partivano per l’America, all’epoca ancora colonia inglese (con l’epilogo dell’ultimo libro uscito nel 2017). Se amate la storia, sono libri da non perdere, perché restituiscono quello che forse i libri di storia non sono capaci di fare, e cioè quello che io amo più di tutto nella storia: la quotidianità.
Il terzo motivo per cui questi libri sono da leggere sono: le storie che narrano. Si intrecciano davvero in modo eccellente, ti tengono con il fiato sospeso, ti trasportano in un altro mondo. Insomma, sono fatte anche troppo bene, perché quando smetti di leggere, alzi la testa dal libro e dici ‘non voglio tornare al mondo vero’.
Quarto e ultimo motivo per cui leggere questi libri sono i personaggi. Parrà cliché, ma nonostante utilizzi gli archetipi di personaggi più famosi al mondo, Follett riesce comunque a creare dei personaggi che potrebbero essere persone reali che conosciamo nel mondo reale. Ho creato delle relazioni parasociali con molti di loro, e mi sono ritrovata a piangere e ridere con loro. Più piangere, in effetti, visto come le storie si evolvono (ma ehi! Non avremmo storie senza conflitti, giusto?).
Per i più pigri, esistono due miniserie televisive, basate sui primi due libri (I pilastri della terra e Mondo senza fine) ma non sono minimamente paragonabili ai libri. So che si dice sempre che ‘i libri sono meglio degli adattamenti cinematografici/televisivi’, ma in questo caso è vero. Le storie sono state stravolte, i personaggi anche, e nonostante le abbia apprezzate (anche perché gli attori fanno un lavoro fenomenale), non mi sono piaciute fino in fondo, perché la mia mente da lettrice aveva un’immagine molto precisa in mente, che purtroppo non è stata rispettata.
Il mio sogno nel cassetto sarebbe quello di riuscire a scrivere un adattamento televisivo per uno dei libri restanti, perché mi darebbe la scusa perfetta per rileggerli con un occhio ancora diverso.
Ah, quasi dimenticavo! Le traduzioni in italiano sono fatte molto bene – fidatevi di chi ha letto i libri sia in italiano sia in inglese. Quindi non abbiate timore di dialoghi cringe e irreali!
Prima di lasciarvi, vi do questa piccola chicca, che però è totalmente frutto della mia immaginazione: la fine del terzo volume (ultimo in ordine di racconto), La colonna di Fuoco, mi da a sperare che ci possa essere un ulteriore volume, che però si sposterebbe in modo permanente da Kingsbridge, andando ad esplorare l’America prima che fosse davvero l’America. E io, davvero, non vedo l’ora!
Noi ci vediamo la prossima volta. Voi continuate a leggere, io continuo a consigliarvi i libri! Solo di quelli che vi alterano la chimica celebrale, però!
Ilaria Canevara