IL LIBRILARY: LA TOP 10 DEL 2022
Scritto da redonion il 10 gennaio 2023
Chi mi conosce sa che c’è qualcosa che mi ossessiona più del gossip: sono i libri. Sono una lettrice avida, la mia passione per i libri nasce da quando ero molto piccola (pensate che il primo libro che ho letto è ‘Capitan Mutanda’, alla veneranda età di 7 anni); la passione mi è stata trasmessa da mio padre, avido lettore anche lui.
Chi mi conosce anche meglio, e segue il mio programma del weekend, insieme a Cesco, ‘Zero Regole’, sa che ho una piccola rubrica che si chiama Librilary (il nome è stato scelto da Cesco, io non ho colpe). Se ci avete seguiti in questi ultimi weekends, forse vi siete beccati lo spoiler del trasferimento di Librilary dall’etere all’internet (tranquilli, continuerò a farlo anche in onda). Ebbene, ecco il primo di una lunghissima serie di articoli che si chiameranno, appunto, #Librilary!
Quale modo migliore, quindi, se non quello di iniziare con la mia personale classifica della top 10 dei libri che ho letto in questo 2022 appena passato? Nessuna!
Un po’ di contesto: quest’anno sono riuscita a leggere 80 libri. Di questi 80 libri, però, solo 10 mi hanno alterato le chimiche celebrali. Ecco, quindi, la mia top 10, con annessa una mini descrizione, giusto un piccolo assaggino di cosa sono questi libri per la mia psiche.
- The Bronze Horseman (trilogia) di Paullina Simmons: trilogia storica, romanzo d’amore, tragedia sentimentale. Gli ingredienti perfetti per conquistarmi. Nessun libro mi ha presa come mi ha preso questo qui, se ci penso adesso mi viene ancora da piangere. Il primo, ovviamente, è il migliore. Seguono – in ordine di bellezza – il secondo e poi il terzo. Alexander e Tatiana mi hanno proprio conquistata.
- L’ombra del vento (tetralogia) di Carlos Ruiz Zafon: quattro libri che, secondo me, tutti dovrebbero leggere. Se non vi vanno tutti, comunque, potete leggere anche solo il primo, perché è autoconclusivo (insomma). Sono anche state pubblicate le edizioni nuove con tanto di foto annesse di Barcellona nel passato, su! Non avete più scuse!
- Manacled e Isolation (fanfiction): ebbene si! Non sono immune dal subgenre che è la fanfiction. E non tutti i tipi di fanfiction, ma una in particolare: quella che si concentra su Draco ed Hermione dalla saga di Harry Potter. La prima è un vero e proprio libro, potrebbe vivere tranquillamente a se. La seconda, invece, è per i più appassionati ai libri e al film.
- Alone with you in the ether (novella) di Olivie Blake: se vi è piaciuto Normal People (sia libro che serie tv), credo che amerete ancora di più questo libro qui. Io credevo che questo tipo di storie non fosse per me, e invece questo libro mi ha fatto – letteralmente – venire le farfalle allo stomaco.
- The Poppy War (trilogia) di R.F. Kuang: fantasy storico, non per i deboli di cuore. Ispirato, come suggerisce il titolo, alla guerra dei papaveri. Dico che non è adatto ai deboli di cuore perché è molto crudo, molto reale. Ti lascia un segno. E anche i traumi.
- I’m glad my mom died (autobiografia, memoir) di Jennette McCurdy: nonostante il titolo abbastanza macabro, e nonostante il fatto che io le autobiografie proprio non posso sopportarle, c’è qualcosa che rende questo libro davvero speciale. Sarà l’onestà con cui è scritto? Sarà che scorre meglio dell’olio? Qualsiasi cosa sia, è entrato di diritto nella top 10.
- The night shift (romanzo) di Alex Finlay: il mio subgenre preferito è quello dei libri che narrano di casi irrisolti; meglio ancora se vengono poi ripresi anni dopo; meglio ancora se anni dopo vengono anche risolti; arriviamo proprio al top se questi casi irrisolti sono avvenuti in piccole cittadine/comunità degli Stati Uniti d’America. Mi prendono sempre.
- The Cheerleaders (romanzo) di Kara Thomas: proprio come il suo predecessore, il numero 7. Aggiungiamoci anche una star-crossed lovers romance, e il gioco è fatto!
- Seasparrow (romanzo antologico) di Kristin Cashore: i romanzi fantasy autoconclusivi non mi convincono sempre (anzi, quasi mai). Questo, invece, più dei suoi quattro predecessori, mi ha proprio folgorata. Ho riso, ho pianto e mi sono disperata quando l’ho finito. Tutto normale.
- Sharp Objects (romanzo) di Gyllian Flinn: tutte le mie amiche mi avevano detto che faceva schifo, come romanzo. Io, invece, sono finita con l’adorarlo. Ricade sotto il mio subgenre preferito, anche se non è propriamente un caso irrisolto quello affrontato. Quello che, però, mi ha proprio rapita, qui, è la scrittura utilizzata dalla scrittrice.
Ho i gusti molto difficili, fare questa top 10 è stato al contempo sia molto facile (in fondo, mi sono basata sulle stelle che hanno ricevuto tutti questi libri su Goodreads, da parte mia), sia la cosa più difficile al mondo (dopo le prime due posizioni, il resto è stato tutto calcolato con attente riflessioni da parte mia).
Ovviamente, le recensioni di tutti questi libri arriveranno su questa rubrica speciale. Però, prima, visto che ormai è la mia signora, il #Librilary rimane un’esclusiva di Zero Regole, il mio programma del weekend. Quindi, se avete tempo, collegatevi per ascoltare le cose in anteprima! Ci vediamo presto!
Ilaria