LA RIVOLUZIONE DI NETFLIX: LA PUBBLICITA’ (di Peppe Orefice)
Scritto da redonion il 20 ottobre 2022
“Speravo de morì prima” . Ho deciso di aprire così questo articolo, con una frase, un meme che ormai è diventato di uso comune da un paio di anni a questa parte. Lo si usa per descrivere qualcosa di impronosticabile che, nell’immaginario collettivo, era impossibile potesse accadere. Un po’ come il ritiro dal calcio di Francesco Totti a Maggio 2017.
Due anni prima però, in Italia, fece il suo debutto un altro fenomeno, che giocava con il numero di 10, quello dei campioni. Per vederlo non bisognava andare allo stadio ma accendere il PC, collegarsi al sito, immettere user e password e lasciare che il divertimento iniziasse. Il fatto che Netflix fosse arrivato nel nostro Paese rappresentava una vera e propria rivoluzione per l’intrattenimento. Il progetto era chiaro: fornire contenuti audio visivi agli abbonati senza l’interruzione della tanto odiata pubblicità che, da sempre, rappresenta il primo nemico del fruitore.
La rivoluzione di Netflix però, passava anche attraverso il costo e la tipologia del servizio. Per poter guardare i contenuti del colosso di streaming americano, ci si poteva abbonare ad un prezzo abbordabile per tutti e si aveva anche la possibilità di condividere tale abbonamento con qualche amico, potendo quindi dividere il costo del servizio.
Col passare degli anni però, Netflix ha dovuto rivedere alcune caratteristiche del suo abbonamento. Dal 2014, anno in cui l’azienda ha deciso di entrare nel mondo cinematografico e televisivo, Netflix ha aumentato il suo abbonamento per sei volte. Questa scelta dolorosa è stata dovuta anche all’arrivo sul mercato di validi competitors quali Disney+ e Amazon Prime Video che offrono lo stesso prodotto ma con prezzi e modalità di fruizione migliori.
Il 13 Ottobre 2022 è arrivata però una notizia che era già nell’aria da un po’. Netflix ha spiazzato tutti con una nuova proposta di abbonamento. Saranno 12 i Paesi di lancio del pacchetto “Base con pubblicità” tra cui anche l’Italia.
A partire dal 3 Novembre alle 17 sarà possibile stipulare un abbonamento Netflix con inserti pubblicitari e alcune restrizioni al costo di 5,49 euro al mese.
Si parla di 4/5 minuti di pubblicità per ogni ora (“al momento del lancio le pubblicità avranno una durata di 15 o 30 secondi e saranno inserite prima e durante le serie e i film”) ma attenzione anche alle altre restrizioni. Infatti, dal sito Web di Netflix, si apprende che con questo pacchetto non sarà possibile effettuare il download dei contenuti e che “un numero limitato di film e programmi televisivi non sarà disponibile a causa di restrizioni legate alle licenze” (anche se l’azienda ha fatto sapere che ci sta lavorando).
Altra novità interessante è che la qualità video dei prodotti viene portata fino a 720p/HD per tutti i pacchetti senza variazioni in termini di costi per gli altri piani attualmente esistenti e privi di pubblicità, ovvero Base, Standard e Premium.
Il colosso streaming ha, in conclusione, cercato di porre rimedio alle numerose perdite in borsa e in termini di abbonamenti, rendendo il suo prodotto ancora più accessibile a tutti ma con qualche scocciatura in più che, agli albori, era un miraggio ma soprattutto una rivoluzione.
Pubblicità su Netflix? Speravo de morì prima!
(di Peppe Orefice)