Alle 13.58
Scritto da redonion il 4 marzo 2019
Esiste un punto nel clock radiofonico chiamato punto ora, un segnale orario, il momento preciso in cui annunci quella che ti sembra la cosa più certa al mondo: l’ora esatta.
Nei nuovi clock radiofonici il segnale orario non si annuncia più, ma di una cosa si può stare certi: non lo annunci, ma sai che c’è. È il meccanismo automatico ed inconscio che ti ricorda che si apre una nuova ora, come una nuova era.
Una nuova possibilità.
Cosa renda la Radio il mezzo di comunicazione che più degli altri ha resistito alle sfide del tempo e ai competitors sempre più digitali, è per alcuni ancora cosa da scoprire: la facoltà di creare tormentoni, la capacità di alleggerire le nostre giornate, la voce amica dello speaker, il suo modo semplice o divertente di riportarci a casa e di raccontarci la storia che avrebbe incuriosito anche noi, o c’è dell’altro? E se oltre tutte queste buone ragioni ce ne fosse ancora un’altra, meno palese, ma più radicata? Se una delle carte vincenti di questa splendida donna senza età fosse la possibilità che ci offre di ricominciare sempre tutto da capo?
Ore 13.58: il vostro speaker preferito è in onda.
Ore 14.xx: informazione sulla viabilità.
Ore 14.xx: una novità musicale da ascoltare.
E così via… senza dircelo e forse senza neanche farcelo capire, la Radio ci insegna che il tempo è prezioso e matematico, ma anche ciclico e irripetibile: ogni istante è quello giusto per ricominciare senza prendersi troppo sul serio, ma anche senza cadere nell’esatto opposto: chi ti ascolta ti ha scelto, per un minuto o per un’ora, ed il minimo che tu possa fare è offrirgli il meglio di te.
Ed ecco che ritorna il punto ora.
Ore 14.58.
Ore 15.xx.
Ore 15.xx.
Tutto ricomincia, tutto accade nuovamente, ma in una maniera diversa. Puoi anche cadere in errore e se vuoi puoi scusarti, ma non troppo, non al punto da perdere secondi preziosi.
Puoi anche non scusare: basta che resti umili.
Punto ora, ma anche punto e a capo.
Vi aspetto su Punto Zero ogni giorno.
(Alle 13.58.)
Commenti
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Gianni il 4 marzo 2019 alle 18:24
Brava, come sempre!