Quando sono in regia e sta per cominciare una “prima volta” di un conduttore, una cosa che mi fa sentire viva è vedere sui loro volti quel misto tra terrore e adrenalina che brucia.

Quegli occhi completamente nei miei.

Quella muta richiesta di aiuto e comprensione.

E pensare che in quella stanza siamo io, loro, un microfono, un mixer e niente più.

Però con la nostra voce e con quei pulsanti arriviamo nell’etere, nelle vostre onde, nelle vostre auto, nelle vostre vite ogni volta per la prima volta.

Non vi conosciamo, non sappiamo che gusto di gelato vi piace, qual è il vostro colore preferito, se vi piace il mare o la montagna, se siete per la dancefloor o per divano e patatine.

Se avete sorriso ad una battuta.

Però in quella stanza, con microfono e mixer, proviamo a conoscervi e a piacerci.

Come il più bell’appuntamento al buio che voi abbiate mai vissuto, dove avete voglia di fare sempre bella figura, di essere perfetti, di stupire e piacere.

Noi lo facciamo tutti i giorni.

Tutti i giorni “la prima volta”. La Radio è il più bell’essere vivente al mondo.

Per me è donna, ma voi immaginatela come vi pare.

La Radio è viva ed è giovane, sempre, anche se ha più di 90 anni.

Quell’adrenalina, tutti i giorni, per la prima volta.


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